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PER CELEBRARE I 90 ANNI DEL BORGO

Una gemma nell Agro Pontino

Il 6 maggio 2024 ricorrono i 90 anni della posa della prima pietra di Borgo Montenero. La nascita del borgo, oggi frazione di San Felice Circeo (Latina), è legata alla grande opera di bonifica della pianura pontina avvenuta sotto il regime fascista. Un’opera di redenzione, quella di bonifica, che trasformò quella che era palude in una terra particolarmente fertile.
La posa della prima pietra su cui venne costruito l’intero Borgo avvenne il 6 maggio 1934. Un anno e mezzo dopo ci fu l’inaugurazione che venne presenziata da Benito Mussolini, capo del governo, che, proprio in quell’occasione, preannunciò la nascita del secondo centro urbano dell’Agro Pontino, Sabaudia e di un terzo nell’ottobre del 1935.
In dodici anni, quelli che intercorrono tra il 1928 ed il 1940, il l’opera di redenzione della terra ad opera del fascismo diede vita a dodici nuove cittadine e a vari agglomerati minori proprio come Borgo Montenero, bonificando oltre 70mila ettari di paludi attraverso l’azione dell’Opera Nazionale Combattenti e del Consorzio di Bonifica, vincendo una vera e propria guerra contro la natura.
Borgo Montenero nel corso degli anni ha mantenuto quasi intatte le sue peculiarità architettoniche di fondazione ed è oggi uno dei Borghi meglio conservati non solo di tutto l’Agro Pontino ma dei nuclei delle città razionaliste d’Italia. Infatti, il suo nucleo, composto dalla parrocchia, dal cinema, dagli edifici per gli operai e dalla Torre, è praticamente intatto come se fosse stato capace di congelare il tempo. Così, oggi intorno a questo nucleo di fondazione si svolgono le varie attività umane ed economiche del borgo, tant’è che Borgo Montenero non ha perso l’aspetto di centro agricolo ben organizzato, ampliando la propria vocazione verso un richiamo turistico naturalistico, rendendo la zona sempre più conosciuta e amata.

Borgo Montenero, come altri borghi della Pianura Pontina fondati dal Fascismo, prende il nome da una delle località teatro delle battaglie più sanguinose della Prima Guerra Mondiale, il Monte Nero, oggi territorio sloveno, che diede vita a violentissimi scontri tra l’esercito italiano e quello austro-ungarico tra il maggio e il giugno 1915.

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